Da alcuni anni ormai stiamo assistendo ad un’importante trasformazione socioeconomica del nostro territorio, soprattutto a quella che sembra dover diventare una rivoluzione culturale di non poco conto, passando da una visione dello sviluppo economico completamente legata all’industrializzazione a quella “green”, associata alla valorizzazione del patrimonio ambientale e storico-artistico. In questo senso si stanno muovendo nuove importanti attività imprenditoriali e non mancano progetti innovativi, come quello di Marche Italia Tour, la cui rappresentante legale è la giovane Sofia Ambrosini, 27 anni, con sede legale a Serra San Quirico e sede operativa a Matelica, in via De Gasperi n.143. Riconosciuta nell’ambito degli Otim (Operatori turistici in incoming) è ormai sempre più al centro di importanti iniziative e manifestazioni turistiche di alto livello che mettono in risalto la nostra vallata. Ne siamo andati a parlare più approfonditamente con l’imprenditore Carlo Pasqualini, che sta partecipando a far crescere l’attività di Marche Italia Tour. «Ritengo che questa attività sia una risorsa preziosa per il territorio – ha affermato Pasqualini presentando la società – in un momento di deindustrializzazione, tanto più che un territorio come il nostro ha la peculiarità di non essere delocalizzabile. Per far sì però che diventi un’opportunità diffusa, è quanto mai necessaria una trasformazione culturale da parte di tutti coloro che abitano in questo territorio, affinché si creda di più nelle potenzialità di questa zona montana e si faccia in modo di attrarre sempre più visitatori. In fondo da sempre sono stati i visionari a cambiare il mondo».
Come avete iniziato?
Siamo partiti come tour operator, facendo incoming e valorizzando il territorio, ma abbiamo ritenuto utile creare una Dmc, ossia una destination management company, un’azienda che si occupa dell’organizzazione di servizi logistici per il turismo. Infatti abbiamo rilevato come nelle Marche la nostra sia una delle pochissime realtà ad operare in questo campo in maniera strutturata.
Cosa mirate a fare da qui in avanti?
L’obiettivo ora è quello di mettere insieme le varie componenti pubbliche e private del territorio, coinvolgendo nuove professionalità e valori diversi. Nel 2021 abbiamo fatto due educational della durata di quattro giorni l’uno, portando 12 operatori turistici per volta e facendo visitare, o meglio scoprire, le bellezze storico-artistiche e naturali di Matelica, Esanatoglia, Gagliole, Castelraimondo, Camerino, Fiuminata, Pioraco e Sefro. Per la verità nell’ambito dei due tour abbiamo visitato anche Fabriano e San Severino, anche se questi due centri sono rimasti più marginali, almeno finora. La scelta
degli otto Comuni è stata fatta sulla base della vicinanza e di una maggiore omogeneità socio-culturale e di una disponibilità al progetto dimostrata dalle singole amministrazioni comunali. Nell’estate scorsa a Milano abbiamo preso una sala congressi ed abbiamo invitato 30 operatori turistici della Lombardia, presentando loro i nostri territori con tanto di immagini divise per settori di interesse. La parte rilevante della promozione fatta ha interessato prevalentemente l’enogastronomia e l’arte delle nostre vallate. Presenti all’incontro anche una dozzina di albergatori della zona. Purtroppo poi la pandemia ci ha rallentato molto, considerato che quello che avevamo previsto per fine anno è saltato. Nel 2022 vorremmo proseguire con educational e meeting coinvolgendo anche il mercato straniero se possibile, appoggiandoci alle associazioni degli italiani all’estero. State mettendo in piedi qualcosa di importante per il territorio…
Certamente abbiamo intenzione di valorizzare il territorio, cercando di mettere insieme domanda ed offerta, o meglio agganciare le agenzie turistiche con gli alberghi, rendendo più appetibile il pacchetto turistico offerto. In questo necessitiamo di gente che venga con servizi attivi. Un limite in effetti del nostro turismo finora è stato l’essere troppo stagionale, concentrato almeno finora in un paio di mesi, mentre insieme agli altri nostri partner puntiamo ad estendere il periodo ad altri periodi dell’anno, ma sarà impegnativo. Le nostre iniziative infatti sono tutte volte a dare supporto nei mesi non topici del turismo, con un target di turismo elevato, disposto cioè a spendere, finendo in questo modo con il creare nuove opportunità di lavoro soprattutto per i giovani. Ecco allora perché speriamo di ripetere queste attività nel 2022, proponendo le nostre idee ad ulteriori nuovi interlocutori, valutando se possono coincidere con le aspettative di altre aziende e non solo. Stiamo infatti già cercando di coinvolgere produttori, artigiani tipici e tutto quello che può muoversi attorno al nostro progetto di Bike Ospitality.
Di che si tratta?
Marche Italia Tour che resta una start up ha presentato il progetto così denominato alla Federazione Ciclistica Italiana, al fine di offrire opportunità alle strutture ricettive che amano la bicicletta e che potranno esporre il logo della Federazione Ciclistica Italiana. Il progetto di Bike Ospitality è quindi piaciuto ed è stato accolto ed ora lo stiamo portando avanti con il comitato regionale della Federazione Ciclistica Italiana. Grazie anche a questo accordo, abbiamo poi stipulato un partenariato con l’Unicam di Camerino e con gli studenti della Facoltà di Informatica si sta realizzando un’app molto utile, dove sono riportate tutte le strutture aderenti, i percorsi, gli eventi e le guide presenti sul territorio, oltre a quello che si può fare con il turismo in bicicletta, che – sia ben chiaro – è ben diverso dal cicloturismo.
Ovvero?
Il turismo in bicicletta si fa con un mezzo di trasporto che sostituisce la modalità di andare a piedi, ma senza un pur minimo fattore agonistico di base. Proprio con questa visione è nata l’attività promossa con Decathlon e che dalla prossima primavera punta a portare persone nella nostra zona in bicicletta. Anche in questo caso puntiamo a generare flussi rilevanti che cercheremo di dirottare anche nell’ambito della Federazione Ciclistica e ad allargare ad altre realtà.
Non è però l’unica proposta del genere…
Sì, l’altra è “Pedala in cantina”, un’iniziativa tutta dedicata a Matelica, per far scoprire la nostra città e le zone rurali limitrofe con soste nelle cantine per degustazioni. Effettivamente ha riscosso successo ed ha portato un certo giro di persone, ma ora puntiamo ad allargare il più possibile l’attività attraverso i social e la stampa, dopo aver preso parte alle maggiori fiere del settore, dalla Bit di Milano, fino a Firenze e a Rimini. Nel frattempo abbiamo acquistato anche 12 biciclette a pedalata assistita e stiamo lavorando a pacchetti che proponiamo ad hoc. Oggi non siamo ancora una destinazione turistica, ma dobbiamo puntare a diventare tale, immaginando visitatori che vengono, fanno foto e video e le inviano sui social, generando interesse e nuovi flussi con il passaparola.