Successo per il corso nazionale sulla Sindone: ultimo appuntamento a Matelica.

Ha ottenuto un notevole successo il corso nazionale sulla Sacra Sindone, promosso dalla Fondazione Il Vallato in collaborazione con il Centro internazionale di studi sulla Sindone di Torino, le Diocesi di Fabriano – Matelica e Camerino – San Severino Marche, tanto che seguiranno delle repliche da parte del CISS da Torino e addirittura negli Stati Uniti d’America. L’iniziativa di approfondimento infatti, oltre a formare gli interessati, è stato valido per l’aggiornamento del personale docente tramite la piattaforma Sofia del Ministero dell’Istruzione e del Merito. Per l’ultimo appuntamento delle tredici lezioni (undici delle quali in streaming per tutti gli iscritti), si tornerà a Matelica, nella sala conferenze della Fondazione Il Vallato, in via Merloni 17/B: sabato 1° aprile a partire dalle 16.30. Ospiti dell’incontro, dopo i consueti saluti istituzionali, saranno Gabriele Ronchetti dell’ufficio Pastorale scolastica della Diocesi di Fabriano – Matelica, Enrico Simonato ed il dirigente Enea Paolo Di Lazzaro, rispettivamente segretario e vicepresidente del CISS di Torino, che faranno il punto sul tema «Che cos’è dunque questa Sindone?» (interrogativo che pose nel Settecento il teologo gesuita Tommaso Carli), ovvero più nello specifico il messaggio della Sindone tra scienza, fede e autenticità. Altro ospite del pomeriggio matelicese sarà Leonardo Gabrielli, assessore alla Cultura del Comune di Arquata del Tronto, che contribuirà a mantenere vivo l’interesse sulla Sindone e le Marche (considerati i vari legami spiegati nel corso della prima lezione, tra cui il curioso dipinto della crocifissione De Carris al Museo Piersanti e l’opera dell’abate benedettino Egidio Sernicoli per salvarla da censure alla fine del XVI secolo). Nella cittadina ascolana infatti, tristemente nota a causa dei tragici fatti del sisma del 2016, si conserva una curiosa reliquia strettamente legata alla Sindone e difficile da spiegare razionalmente per le modalità con le quali sarebbe stata generata. Il caso verrà quindi raccontato dall’amministratore comunale che spiegherà come «su una pergamena, datata 1° maggio 1655, è riportato che, su petizione del vescovo Giovanni Paolo Bucciarelli ed alla presenza di una commissione appositamente incaricata, un lenzuolo di lino di eguale misura è stato fatto combaciare con il lenzuolo della Sacra Sindone e che, a seguito di questa operazione, è rimasta impressa l’immagine del tutto simile all’originale. Non si fa però menzione del sistema usato per ottenere la riproduzione. Una lapide in marmo commemorativa del citato vescovo Bucciarelli, posta dal fratello Massimo, osservante la regola francescana, si trova all’interno della chiesa di S. Francesco e ricorda, tra gli altri meriti, l’incarico del suddetto come segretario presso il cardinale Federico Borromeo (il cardinale dei Promessi Sposi)». Chi la generò e che cos’ha di tanto affascinante questa reliquia? Se ne parlerà sabato nel corso dell’incontro, al termine del quale verranno consegnati a tutti i partecipanti iscritti l’attestato di partecipazione al corso, una copia su lino della Sacra Sindone, una filigrana dei mastri cartai di Fabriano della Sacra Sindone e un libro nato dalle lezioni dei relatori del corso.