Dopo il successo di pubblico di sabato scorso con il Doppiatore Marchigiano al Teatro Piermarini, venerdì 21 marzo alle ore 17 nella sala conferenze della Fondazione Il Vallato si tornerà a parlare di calo demografico, fuga dei giovani e sviluppo economico.

Tema dell’incontro sarà “Analizzare il presente per pianificare il futuro. Matelica 2025- 2040” e relatori saranno il prof. Gabriele Morettini dell’Università Politecnica delle Marche (“Analisi e commento dei dati”) ed il prof. Fabiano Compagnucci della Gran Sasso Science Institute (“Esame di un caso di studio”), con moderatrice la dott.ssa Anna Masturzo della Fondazione Il Vallato.

A collaborare alla ricerca sono state numerose realtà locali, tra le quali la rete Rifai, gli istituti Ipsia Pocognoni e Itc Antinori, l’Oratrock – Oratorio di Santa Maria Assunta, con il sostegno del Comune di Matelica. I preziosi dati raccolti, che verranno illustrati con grafici e proiezioni, saranno di grande aiuto per programmare le politiche del prossimo quindicennio. Attraverso test e interviste condotti su centinaia di soggetti sono infatti emerse indicazioni di una certa rilevanza, che spiegano le ragioni della fuga dei giovani dall’entroterra, spesso non associabili a motivi occupazionali o remunerative, considerato pure che l’area di Matelica continua ad avere un’elevata e variegata offerta lavorativa che non riesce ad essere pienamente soddisfatta.

A sorpresa si sono evidenziati anche fenomeni inattesi che i due docenti illustreranno con tabelle e grafici, cercando di far comprendere le possibili evoluzioni della situazione, lasciando a questo punto alla politica, locale e regionale, la scelta delle leve da attivare per cercare di frenare o meno un flusso sempre più elevato di fuga di cervelli e di risorse umane. Ad introdurre i lavori saranno il presidente della Fondazione Il Vallato Antonio Roversi e, come moderatrice, la dott.ssa Anna Masturzo, la quale si è particolarmente impegnata in questo importante progetto, iniziato quasi due anni fa e che nei suoi risvolti riguarda pienamente tutta l’area montana ricompresa tra Fabriano e Camerino.