Il divulgatore scientifico Valerio Rossi Albertini è stato il grande ospite della serata inaugurale della manifestazione Metelis, giovedì 15 settembre scorso. In una giornata particolare dal punto di vista climatico, ha approfondito il tema di un «pianeta da salvare» e quello del nuovo turismo ecosostenibile che a suo giudizio «sarà la ricchezza del XXI secolo che non depaupererà il territorio, ma lo valorizzerà». In merito ha presentato anche i risultati di una importante ricerca condotta nel 2021 sulle scelte dei turisti e dai dati raccolti, attraverso l’indagine su un campione, è emerso che «il cibo è un fattore fondamentale per lo sviluppo turistico e chi ama il cibo riesce a riconoscere la qualità dei prodotti acquistati. Pensate ad esempio a chi ama il buon vino: fa differenza il Verdicchio di Matelica mandato all’estero rispetto al Verdikkio fatto con le cartine e che si può comprare all’estero. Tanti infatti sono i prodotti di falsa origine italiana e allora è rilevante certificare tutta la filiera: ciò vuol dire far trovare i prodotti presso il consumatore come gradito dai turisti».
Secondo Rossi Albertini «il turismo insostenibile fa concorrenza alla vita cittadina e rende impossibile la vita dei residenti: si pensi ad esempio a Venezia dove il turismo è ormai insostenibile e rende invivibile la meravigliosa città ai residenti con traghetti intasati, tutto a prezzi più elevati o edicole introvabili. Spesso le nostre città d’arte se non vedono regolamentato il turismo finiscono con l’essere depauperate irrimediabilmente. Vogliamo poi parlare di quei luoghi dove l’inquinamento chimico ha reso il terreno irrimediabilmente compromesso? I turisti stanno crescendo nella loro cultura e sono sempre più attenti perché il 96% condivide l’esigenza di trovare del buon cibo e un 35% riconosce che fare un’ottima scelta del cibo aiuta a combattere i cambiamenti climatici. Pensate poi alla generazione Z, quella cresciuta con le battaglie ecologiste portate da Greta Thunberg: oggi applicano quello in cui credono e stanno cambiando il mercato. Pensate che un tempo si sarebbero generate altrimenti le polemiche sul JovaBeach? Infondo, in maniera non strumentale, ma convinta mostra l’attenzione che va crescendo verso l’ambiente per il danno che 20mila o 30mila persone possono creare al micro-ecosistema della spiaggia nel ballare e gozzovigliare in massa davanti ad un palco allestito a pochi metri dalla battigia. E’ evidente che anche per questo la pratica del turismo sostenibile dal 2011 a oggi è cresciuta dal 7 al 26% e la proiezione futura ci dice che la richiesta di un futuro ecosostenibile sarà sempre maggiore. Sì sta alzando cioè un vento che chiede di prescindere dal lucro che chiede anche un criterio morale e di bellezza nella scelta. Come dice un proverbio cinese: se si alza il vento, lo stolto erige un muro, il saggio costruisce mulini a vento. A noi la scelta». Riflessioni che hanno colto la piena soddisfazione del presidente della Fondazione Il Vallato, Antonio Roversi, il quale ha garantito che «saranno motivo di approfondimento e di sviluppo per il lavoro che stiamo svolgendo sul territorio».