Chi ha detto che l’Opera è roba vecchia? Sicuramente non i ragazzi dell’Istituto Comprensivo “E. Mattei” di Matelica e della Scuola Secondaria di Primo Grado “Carlo Alberto Dalla Chiesa” di Esanatoglia. Infatti venerdì 13 giugno, gli alunni delle classi prime, su due pullman messi a disposizione dalla Fondazione “Il Vallato”, si sono recati allo Sferisterio di Macerata per un evento unico. inscritto nel programma “Opera domani”, ha tra gli obiettivi quello di promuovere il diritto a “poter partecipare alle proposte artistiche e culturali della città, indipendentemente dalle condizioni sociali ed economiche, di appartenenza, perché tutti i bambini hanno diritto all’arte e alla cultura”, come contenuto nella “Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza”. Così, i più giovani sono potuti entrare a contatto con il mondo del teatro musicale da assoluti protagonisti, partecipando alla messa in scena di una rielaborazione del “Falstaff”, l’ultima opera del celeberrimo compositore Giuseppe Verdi. La regia di Andrea Piazza e la riduzione musicale e direzione del maestro Massimo Fiocchi Malaspina, trasportano la scena da un’osteria a Windsor alla “Cameretta di Windsor”, dove i personaggi diventano dei colorati giocattoli, da cui il sottotitolo “Gli allegri giocattoli di Windsor”, riferimento all’opera di Shakespeare “Le allegre comari di Windsor”, da cui è tratto il libretto di Arrigo Boito musicato da Verdi. Durante l’anno gli alunni, grazie alla guida dei docenti, si sono preparati per il debutto “in scena” non solo studiando l’Opera, ma anche realizzando dei materiali partecipativi, come le lenti di ingrandimento usate nel momento della lettura delle lettere inviate da Falstaff alle due bambole che che vuole sedurre, Alice e Meg, e le maschere spaventose per la scena finale, in cui i giocattoli si travestono da spettri per spaventare il protagonista. Durante lo spettacolo, inoltre, la voce dei ragazzi, accompagnata dall’Orchestra Sinfonica “Gioachino Rossini”, intonava alcuni dei più celebri pezzi dell’Opera verdiana, come “Può l’onore”, “Bocca baciata non perde ventura”, “Va, vecchio John”, “Quand’ero il gioco”, “Ci scaglieremo tutti”, “Pizzica, pizzica” e “Tutto nel mondo è burla”. Proprio quest’ultimo è l’insegnamento finale di Falstaff, che ammette di essere caduto vittima dello scherzo e partecipa alla gioia degli altri giocattoli. Questo tema è anche il nucleo della scelta registica di Piazza, il quale afferma che: “la commedia diventa una fiaba moderna, e la trama ci parla di educazione agli altri, a rispetto, alle differenze, di diritti e di pregiudizi. Insomma, dell’importanza di non dare nessuno per scontato, anche mentre giochiamo e scherziamo”. Gli “spett-attori” hanno dimostrato, a differenza di ciò che si crede a causa della loro giovane età, un apprezzamento nei confronti dell’opera, che si è mostrato sotto forma di uno scroscio di applausi non solo verso il direttore, l’orchestra e gli attori, ma anche loro stessi, i veri protagonisti della serata.
Gli studenti allo Sferisterio per una rielaborazione del “Falstaff” di Verdi
21 Giu, 2025 | 0 commenti
