Che la storia possa avere un ruolo determinante nella costruzione del futuro in tutto un territorio non è, poi, così scontato nella visione di molti! Ma se quei molti avessero avuto la possibilità di essere presenti sabato 24 febbraio presso il teatrino parrocchiale della Concattedrale di Matelica per la presentazione del XIV volume dei “Quaderni Storici Esini” avrebbero avuto di che convincersi dell’importanza, ma anche del fascino che la Storia sa esercitare sul presente. Il tema del convegno, focalizzato sui 500 anni dell’arrivo della stampa a caratteri mobili nelle Marche, ha consentito di riandare a momenti gloriosi di un passato che definire luminoso per la cultura non è esagerato. Perché l’invenzione e la diffusione a caratteri mobili della stampa ha significato celere ed autentico progresso nella storia dell’uomo. E Matelica, che ebbe l’onore di avere fra i suoi cittadini un personaggio quale l’abate benedettino Nicola Bartolomeo Colonna, commendatario dell’abbazia di Roti, originario da Chio, può ben vantare di aver ricoperto un ruolo determinante nella diffusione della stampa: Bartolomeo, infatti, fu il primo ad intraprendere l’attività tipografica nell’area appenninica fra Marche ed Umbria! Non trascurabile, perciò, aggiungere, come scrive Matteo Parrini, studioso della figura di Bartolomeo “…un primato che ebbe ricadute rilevanti in termini culturali, conoscitivi ed economici nella società dell’epoca”. Senza la stampa non sarebbe stato possibile trasmettere a noi posteri capolavori insuperabili nel campo delle arti e delle scienze, come alcuni relatori hanno evidenziato, parlando ciascuno della bellezza che noi oggi possiamo avere a disposizione grazie alla stampa: la bellezza della musica, della letteratura, dell’archeologia, delle tradizioni, della botanica … La bellezza degli argomenti trattati con assoluta competenza e passione in questo XIV volume di “Quaderni Storici Esini”, da studiose e studiosi che meritano elogi per il loro intento e la loro capacità divulgativa!
Lodevole, dunque, l’impegno che l’associazione culturale “Quaderni Storici Esini”, la fondazione “Il Vallato”, la parrocchia di Santa Maria Assunta e la fondazione “Federico II” stanno profondendo in ricerche archivistiche di altissimo livello, dalle quali trarre motivazioni valide al fine di suscitare consapevolezza del ruolo fondamentale che la stampa ha avuto per la diffusione della cultura (prima limitata ad un ristretto gruppo di privilegiati!) e nello sviluppo delle moderne attività e branche del sapere, Informatica non esclusa. Consapevolezza, dunque, anche di come la storia abbia lasciato tracce tanto determinanti ed incisive in un territorio dal passato, al contrario, troppo a lungo bistrattato! Un passato da far rivivere anche attraverso l’osservazione diretta ed attenta di particolari pur minimi e “nascosti” all’occhio non abituato a guardare attentamente: la visita alla concattedrale, seguita al convegno, lo ha innegabilmente dimostrato! Tanto da sollevare curiosità verso “segni” architettonici dell’edificio, spiegati come riferibili all’antica abitazione di Bartolomeo Colonna. Da chiedersi: chi lo sapeva?