Sulla crisi industriale e le opportunità economiche offerte dai cambiamenti in corso è tornato a parlare il presidente della Fondazione Il Vallato, Antonio Roversi, nel corso del convegno dedicato al tema del vino e alla sua storia, svoltosi lo scorso 25 gennaio. Soffermandosi particolarmente sul tema dell’enologia, Roversi ha dichiarato: «Il Vallato pensiero sull’argomento vede delle forti opportunità in questo momento in materia di enologia, grazie al valido progetto di candidatura Unesco del paesaggio vitivinicolo del Verdicchio di Matelica nella Sinclinale Camerte, alla forte integrità del territorio, all’elevata qualità dei prodotti, sia pure grazie alle ridotte dimensioni della Doc, che impedisce di avere eccessi di produzione, oltre al re-branding della denominazione del vino in ‘Matelica’ , come già ha fatto Jesi nel frattempo. Certo è che sono opportunità da sfruttare appieno, restando uniti, evitando la polverizzazione degli interessi e l’individualismo, perché se uniti riusciremo ad avere forte impatto. Si pensi allo stesso rebranding: avrà la stessa forza a Milano oppure oltreoceano parlare di Verdicchio di Matelica o semplicemente di Matelica, se non faremo la giusta campagna di informazione e non punteremo su un’elevata conoscenza del prodotto? Il valore dei nostri vigneti è troppo basso per essere il Verdicchio di Matelica il vino bianco più premiato d’Italia o d’Europa: evidentemente il prezzo sul mercato non equivale i riconoscimenti ottenuti dai massimi esperti del settore e bisogna allora fare qualcosa. Per superare queste criticità dunque serviranno una maggiore sinergia e cooperazione tra istituzioni e addetti ai lavori, associazione Produttori e Consorzio di Tutela, un’immagine più forte del territorio e l’organizzazione di eventi a supporto di un certo livello, molto più ‘pesanti’ in termini qualitativi e mediatici, non certamente autoreferenziali e destinati a chi vive e produce vino a Matelica».