Venerdì 1° settembre al relais di Borgo Lanciano si è chiuso il ciclo di conferenze tematiche sulle opportunità e i rischi dello sviluppo nell’area della Sinclinale Camerte. Tema centrale stavolta sono stati i servizi avanzati in questo territorio con tante peculiarità, unito da questa conformazione geologica e dalla produzione del Verdicchio e che si estende da Fabriano a Camerino. Ad intervenire a questa serata, coordinata da Edoardo Marini della Fondazione Il Vallato, è stato anche il nuovo Rettore eletto dell’Università di Camerino, lo jesino Graziano Leoni, che ha portato il suo saluto ricordando che «la presenza dell’Università è apportatrice di servizi di cui beneficia non solo il territorio limitrofo, ma, attraverso la formazione e la ricerca, il mondo intero». A seguire c’è stato l’intervento della vice presidente del Centro Studi Luglio ’67 e assessore al Turismo e alla Cultura del Comune di Castelraimondo, la professoressa Elisabetta Torregiani, che ha spiegato il progetto portato avanti di una candidatura Unesco per il paesaggio vitivinicolo nella Sinclinale Camerte, coinvolgendo attivamente le otto amministrazioni comunali, le istituzioni locali, la Regione Marche, le Fondazioni del territorio, i Club Lions e Rotary, sviluppando persino un proprio logo che, stilizzato, rappresenta la posizione degli otto Comuni e il simbolo dell’uva».
Di grande rilievo anche l’intervento del prof. Gabriele Morettini, che abbiamo imparato a conoscere sempre più in questi appuntamenti itineranti. Il docente dell’Università Politecnica delle Marche ha introdotto il tema, ricordando che «questa serie di incontri voluti dalla Fondazione Il Vallato ha ricevuto un positivo riscontro anche nel mondo accademico e va detto che, di quanto raccolto, se ne potranno trarre importanti frutti, perché rispetto ad altre realtà la popolazione della Sinclinale Camerte non ha ancora superato la soglia di età media per cui il processo di declino sarà irreversibile. Ciò va detto perché il calo demografico porta necessariamente un taglio dei servizi, autoalimentando l’impoverimento». Morettini non ha dimenticato di illustrare pure le criticità indotte da normative europee che non tengono conto della varietà dei territori. «In questi tempi la desertificazione bancaria sta facendo soffrire imprese e popolazione per la scomparsa delle filiali su un territorio tanto variegato – ha asserito Morettini –, ma a determinarne l’incremento sono le revisioni metriche omologanti e omologate della Bce, che giudica sulla base demografica e delle voci di spesa, ma non pondera ad esempio i costi di una filiale su base territoriale come beneficio demografico: i costi non possono essere considerati alla stessa maniera per efficienza e benessere apportato. Sarebbe come mettere a confronto un centometrista con un maratoneta, metriche errate». Per Morettini comunque «la strategia da seguire per la nostra regione dovrà essere quello di continuare a ragionare sull’esistenza di una collaborazione funzionale ed economica per portare a mantenere le identità e salvare i servizi comuni. Una popolazione con tante difficoltà può trovare nuove risorse nell’unirsi e cooperare. Si pensi alle scuole dell’entroterra, sempre svantaggiate rispetto all’offerta didattica e ai modelli presenti nei grandi centri, ma ci sono modelli vincenti come quello adottato dall’amministrazione comunale di Cascia, che ha preferito l’apertura in paese di un istituto alberghiero ad un liceo scientifico, al fine di dare opportunità lavorative maggiori ai ragazzi in un centro fortemente turistico». Secondo Morettini, che ha elogiato il modello del progetto di candidatura della Sinclinale Camerte, si stanno comunque aprendo delle opportunità di cooperazione fattiva anche nel nostro territorio: «Un esempio è MarcheStorie che ha permesso di mettere in rete tante proposte, collegando più centri: si pensi a quanto fatto da Cerreto d’Esi o da Esanatoglia, unendo altre realtà e facendo massa critica. Solo in questo modo si vinceranno le spinte neomalthusiane che vorrebbero abbandonare al declino le zone svantaggiate. La verità è che serve un lessico nuovo e progetti concreti, che portino ad un cambiamento, come quello proposto dal progetto della Sinclinale Camerte».
E a fargli eco è stato il prof. Gianni Sagratini dell’Unicam che ha presentato il nuovo indirizzo di laurea in Scienze Gastronomiche, «attivo da 5 anni, recente, con 180 iscritti e 31 laureati, alcuni già lanciati verso opportunità professionali di altissimo livello, tanto da apparire su giornali e media. Si pensi che all’epoca in cui nacque questo corso, nel 2018, in Italia esistevano 8 corsi; oggi ce ne sono 16. È la dimostrazione dell’interesse che c’è verso il settore della gastronomia, perché il cibo è scienza, il cibo è cultura. Formare personale nel settore e studiare il cibo come cultura e non solo per sostentamento. La conoscenza che c’è dietro è importante per il nostro territorio. Ripartendo dalle riflessioni del francese Brillat-Savarin (1755-1826), possiamo dire che tante sono le professionalità direttamente coinvolte nei vari settori della gastronomia con caratteristiche e finalità che riguardano luoghi, design, cibo, normative, aspetti storici, sociologici e antropologici». Non stupisce dunque che tra le materie del corso triennale ci siano «chimica, matematica e storia dell’alimentazione, con basi tecnico-scientifiche tipiche dell’Università di Camerino, management e viaggi didattici, food design, un laboratorio di analisi sensoriale portato avanti finora con il Cias di Matelica e la dott.ssa Lucia Bailetti, marketing enogastronomico, nutrizione, biochimica, igiene applicata alla filiera e stage con prova finale. Tra i lavori che nascono da questo corso di laurea la figura professionale di addetto alla produzione e alla valorizzazione, responsabile marketing dei prodotti, organizzatore di eventi e tante altre opportunità che offre questa particolare disciplina».
L’imprenditrice Vittorina Zuffellato, titolare della struttura, ha tenuto a precisare che «per me questa è diventata quasi la mia casa, pur essendo io di Ferrara e avendo trasformato questo spazio 20 anni, investendo qui 20 milioni di euro, 4 dei quali solo nella spa, ma ciò ha permesso di avere in media 15.000 presenze l’anno (per il 2023 sono 12.000 presenze solo fino ad oggi). Tutti mi avevano sconsigliato di non fare questo investimento, ma credendo fortemente nelle proprie idee, poi si ottengono i risultati, anche per chi come me era estranea al settore ricettivo e si è occupata sempre di informatica. Questa è una sfida per tanti ragazzi che devono credere di più nel proprio territorio e investire con progetti nella propria realtà locale».
Molto positivo infine il commento del consigliere regionale Renzo Marinelli, presidente della prima commissione permanente, che ha apprezzato il progetto della candidatura della Sinclinale Camerte «perché il primo risultato ottenuto è l’aver agevolato la cooperazione tra Comuni e rendere sempre più consapevole la popolazione locale dell’immenso patrimonio che possiede. Noi come Regione Marche stiamo lavorando per accrescere le infrastrutture nell’entroterra, puntando sulle strade, ma pure sul nuovo piano sociosanitario rivolto alle aree interne, investendo nella telemedicina e sul fascicolo elettronico. Inoltre, tra qualche giorno verrà approvata la nuova legge urbanistica per impedire di consumare altro suolo e aiutare così i centri storici nel salvataggio dei nostri paesi e borghi, evitando la speculazione edilizia e volgendo lo sguardo verso il recupero dell’esistente. Tra i progetti in corso infine una scuola di alta formazione, rivolta poi anche alla moda, che installeremo proprio nei pressi di Borgo Lanciano, attirando iscrizioni non solo dall’Italia, ma anche dall’estero».
Il prossimo venerdì 15 settembre alle ore 17.30 al Teatro “Piermarini” di Matelica verranno tirate le conclusioni del ciclo direttamente dal presidente del Consiglio regionale Dino Latini e verrà presentata una collana di quaderni tematici dedicati al nostro contesto territoriale.