MATELICA – Mercoledì 2 aprile scorso è stata la serata conclusiva del ciclo di “Divieto di Sosta” dedicato al coraggio e ospite per l’occasione è stato don Marcello Cozzi, che ha parlato al pubblico quale confessore in carcere di personaggi come Giovanni Brusca o Gaspare Spatuzza, personaggi saliti all’onore delle cronache per i più efferati crimini legati alla malavita. Don Marcello ha catturato l’interesse del pubblico spiegando le stesse parole della filosofa ebrea Hanna Arendt a proposito della banalità del male: «Davanti a me non ho mai trovato i mostri che mi aspettavo, ma persone normali che hanno commesso azioni mostruose. Questo ci spinge ad ulteriori domande: e se fossero cresciuti in un altro contesto familiare con un’altra educazione?». Da qui l’emergenza educativa, l’importanza non solo di dare a chiunque la possibilità di cambiare e convertirsi, come nel messaggio cristiano, ma di iniziare un cammino. Un cammino come quello del perdono che lo stesso don Marcello Cozzi ha esaminato: «Perdonare non è un gesto banale, come tanti giornalisti farebbero pensare andando a chiedere all’indomani di un omicidio ai familiari se perdonano l’assassino… meriterebbero un cazzotto per la vergognosa domanda. Il perdono è un percorso che parte dal cuore e, come ha sottolineato la figlia di Aldo Moro, che da anni ormai gira l’Italia con alcuni degli assassini di suo padre, «il perdono è un falso problema, la difficoltà sta nell’amare il proprio nemico. In questo ancora oggi il messaggio di Gesù di Nazareth è sconvolgente, dirompente, ma noi abbiamo fatto in modo di ‘addomesticarlo’ e per questo non ne siamo più colpiti».

In quest’ultima serata i due conduttori, Danilo Ciccolessi e Andrea Fabbri hanno ringraziato tutti coloro che hanno permesso la riuscita dell’evento: dalla Fondazione Il Vallato che ha offerto locali e supporto economico, all’associazione Senza Filo di Fabriano che ha organizzato e proposto la serie di appuntamenti, alla band pesarese con Emanuele Lepore e Bartolomeo Giunti, fino alla Mga Multimedia di Angelini Marco che si è occupata della registrazione, fino a tutti gli ospiti.