Ricca mattinata con la Rete Rifai per parlare di lavoro e opportunità dei giovani nell’entroterra.
Una mattinata di preziose testimonianze e di confronto tra giovani sulle ragioni, le passioni e le opportunità, che hanno spinto ragazzi intraprendenti a scegliere di restare nell’entroterra e ad impegnarsi in attività imprenditoriali o di promozione di successo. Questo in sintesi è stato il contenuto della seconda edizione di Re-Stiamo Insieme, la manifestazione organizzata dalla Fondazione Il Vallato con la Rete Rifai, con l’obiettivo espresso di comprendere meglio l’universo giovanile e puntare sulle proprie motivazioni per creare nuove attività economiche e migliorare se stessi e gli altri, con tanta volontà e sacrificio. Gli esiti sono stati talmente rilevanti, da far immaginare alla sua ideatrice conduttrice, Anna Masturzo, una terza edizione in veste laboratoriale stavolta, per coinvolgerle ulteriormente il pubblico giovanile. Molto positivo anche l’apprezzamento espresso per l’iniziativa dal vice sindaco Denis Cingolani nel suo saluto iniziale.
Ai ragazzi presenti è stata data l’opportunità anche di esprimere le proprie preferenze e idee attraverso l’uso del programma Mentimeter, dove in tempo reale è stato possibile leggere sogni e progetti futuri. Ad intervenire sono stati poi sei testimonial eterogenei per curriculum, provenienza e scelte fatte, ma tutti accomunati dal desiderio di aver trovato nei piccoli centri dell’entroterra quello che manca alla città: la calma, la possibilità di collaborare, di scoprire bellezze e dare vita a progetti di sviluppo e di valorizzazione.
Si è partiti dalla videomaker umbra Viola Capotosti, che ha fatto nascere un progetto di riscoperta per vari centri della sua regione, partendo da Montecchio. Si è passati poi a Camilla Vignaduzzi, promotrice di un festival del folklore di notevole presa a Tramonti, in Friuli, nato per puro caso, dopo aver scelto di risiedere per qualche mese in una casa presa in affitto e con una serie di valide proposte derivate dal periodo di chiusure del Covid. È stata quindi la volta della copywriter piemontese Eliana Virtuosa, detta Nina, il cui percorso l’ha portata fondamentalmente a fare una profonda conoscenza di se stessa e a sperimentare nuove esperienze lavorative, cambiando soprattutto ottica e visione delle cose che la circondavano, apprezzando le piccole grandi caratteristiche dei piccoli borghi di provincia. L’imprenditore del miele fabrianese Luca Bianchi a sua volta ha raccontato come dalla sua esperienza professionale, dall’apparente fallimento di aver scelto forse una scuola errata nel momento della deindustrializzazione, ha saputo dare vita ad un’attività di successo, che lo ha portato ad allinearsi ai cambiamenti dell’imprenditoria, facendo rete in settori anche distanti tra loro, unendo le forze e tessendo nuovi rapporti per contribuire al cambiamento ed essere sostenibili, vendendo in tutto il mondo e restando nel proprio territorio. «Oggi posso dire – ha dichiarato Bianchi – che da un apparente fallimento è derivata la mia fortuna».
Così a seguire è intervenuta Ilaria Stroppa, psicologa di Albacina, dipendente di Halley Informatica, ideatrice di un fortunato gruppo Facebook per la promozione dei piccoli borghi delle Marche, che ha raccolto in breve tempo 23.700 iscritti ed ha aiutato a riscoprire piccole realtà dell’Appennino, «dove riscoprire ritmi di vita più lenti, scambiarsi saperi e tradizioni, donando al visitatore calma e tranquillità, elementi oggi più che mai preziosi». In chiusura è intervenuta la fotografa matelicese e neo-imprenditrice nel settore della ricettività Sara Magnapane, che ha tenuto a rivolgersi ai ragazzi in sala e collegati nella diretta Facebook per raccontare la sua impresa personale, che dal mondo della fotografia, l’ha portata negli ultimi mesi a creare una piccola fattoria didattica con bed and breakfast da quattro posti letto, salvando e valorizzando una proprietà di famiglia in un contesto come quello del territorio del Verdicchio di Matelica. Il suo sprone è stato quello di «pensare anche controcorrente guardarsi dentro, scoprirsi e valorizzare le nostre tante ricchezze, scegliendo di restare, ma continuando a leggere e tenendo la mente aperta».
L’assessore al Bilancio di Fabriano, Maurizio Serafini, da sempre molto attento a queste realtà ha tenuto a ricordare che «le opportunità per i giovani non mancano in termini di bandi a tutti i livelli, ma serve creatività e prontezza nel coglierle, perché il nostro comprensorio ha sempre espresso grande potenzialità e dobbiamo essere fiduciosi nell’avvenire».